Non ripartira’ da zero il processo barese nei confronti di Silvio Berlusconi, imputato per induzione a mentire, con l’accusa di aver pagato le bugie dette dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini nelle indagini sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio dei Ministri. Nella scorsa udienza di ottobre, a quasi due anni e mezzo dall’inizio del processo e a oltre 12 anni dai fatti contestati, il cambio di giudice aveva messo a rischio la prosecuzione del dibattimento. Oggi in aula il nuovo giudice ha rigettato tutte le eccezioni preliminari riproposte dalla difesa su incompetenza territoriale, funzionale e sulla nullita’ del decreto che nel novembre 2018 aveva disposto il rinvio a giudizio. La difesa, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Niccolo’ Ghedini, ha dato inoltre il consenso alla acquisizione di tutta l’attivita’ istruttoria gia’ fatta dinanzi al precedente giudice e, in particolare, ai due testimoni sentiti, il maggiordomo e la segretaria dell’ex premier. Si tornera’ in aula il 21 gennaio per ascoltare altri due testimoni dell’accusa. In quella data il Tribunale sciogliera’ anche la riserva sulla richiesta di perizia sulla trascrizione delle intercettazioni, fatta da accusa e difesa.