Porti. Al via la cantierizzazione degli scali di Bari e Brindisi

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Il dipartimento tecnico dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (AdSPMAM) è già al lavoro per avviare l’iter per la cantierizzazione di due progetti che riguardano i porti di Bari e Brindisi.

Nel caso dello scalo barese, la proposta dell’Ente ammessa a finanziamento intende estendere gli spazi a verde di pertinenza del castello Normanno-Svevo e si articola in due distinti interventi: il primo è la ridefinizione e il banchinamento dello specchio acqueo interno alla “darsena vecchia”, necessario per riqualificare un ambito portuale sottoutilizzato e per ridisegnare la viabilità portuale e le relative connessioni con la città.

Il secondo intervento prevede l’interramento della rete stradale portuale, per un tratto di circa 600 metri, in affiancamento al sistema viario cittadino che verrà quindi spostato nell’area portuale, favorendo la connessione tra castello, aree verdi esistenti e aree portuali. Per il presidente dell’Autorità portuale, Ugo Patroni Griffi, così saranno ricongiunti “il castello con il suo mare, mediante la realizzazione, attraverso tecniche che ne minimizzino o ne annullino del tutto la percezione visiva di due assi viari, urbano e portuale.

Interventi mirati che ci porteranno a migliorare la connessione funzionale tra aree portuali e retro-portuali, a valorizzare i nostri beni architettonici e archeologici e ad arricchire l’appeal del territorio e della sua offerta turistica”.

L’intervento è stato ammesso a finanziamento per quasi 4 milioni di euro sulla linea di azione 3, per circa 25 milioni di euro sulla linea di azione 4.  Per il proto di Brindisi, il progetto di ristrutturazione mira essenzialmente a tutelare e a conservare il pregiato manufatto e, contestualmente, a esaltarne tutte le potenzialità, rivenienti principalmente dalla sua eccezionale collocazione.

L’intervento si riferisce allo storico segnalamento marittimo denominato “Faro Rosso”, realizzato nella metà del 1800 e ubicato sull’isolotto “Traversa”, appartenente al nucleo di isole e affioranti rocciosi detto “Pedagne” che assieme alla Diga di Punta Riso, su cui è ubicato il “Faro Verde”, di più recente costruzione, delimitano il porto di Brindisi e ne indicano l’obbligata via di accesso e di uscita. L’importo previsto è di 638mila euro.

“Riporteremo il vecchio guardiano del mare agli antichi splendori – aggiunge Patroni Griffi– e nel pieno rispetto delle caratteristiche costruttive e dell’impianto strutturale esistente, lo trasformeremo in una struttura di straordinaria suggestione che, oltre a raccontare a cittadini e turisti la sua storia e quella della città, potrà accogliere iniziative culturali ed essere luogo in cui praticare sport acquatici e attività legate al porto e al mare”.

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