Ormai anche gli infettivologhi superstar della televisione provano la sensazione di essere infettivi, infettati e malati di covid (naturalmente dell’ultima aggiornatissima versione) nonostante avessero più volte seguito il suggerimento di inocularsi il siero che avrebbe reso immuni.
Se fosse vivo Totò la cosa avrebbe ispirato commedie dalla irresistibile ilarità, ma in tempi cupi come gli attuali non ci resta che effettuare una serie di tristi considerazioni.
-Una chiusura generalizzata di vari mesi di una intera nazione seguita da regole ferree intese a fermare il contagio non sono valse a nulla se non a ritardare la diffusione del contagio stesso.
-La efficacia del siero non è tale quale le premesse promettevano; dopo aver ripetuto fino alla noia la parola “immunizzare” e aver costretto moltissimi recalcitranti a subire questo trattamento anche più volte, si scopre che non immunizza; né si sa (almeno i media non ne parlano con la necessaria enfasi e preoccupazione) quanto questa ondata sia stata letale per questi “immunizzati”.
-L’esperimento (almeno tale lo era nelle prime fasi) della inoculazione di massa è certamente servito a provare inequivocabilmente il fallimento di quel tentativo di dare risposte efficaci alla pandemia. Quindi serve un’altra strategia. Chi lo dice? E chi lo fa?
-Se uno scienziato mette a confronto da un lato il dato certo della malattia contratta dopo alcune dosi di vaccino e dall’altro la ipotesi di quello che sarebbe accaduto in loro mancanza effettua una operazione non scientifica; dare maggiore credito a quello che si presume sarebbe accaduto rispetto al dato inoppugnabile (peraltro sperimentato sulla propria pelle) è operazione fideistica e non scientifica; a quei sedicenti scienziati andrebbe ritirata la laurea e non solo sospeso dall’esercizio della professione medica.
-Per fronteggiare la loro malattia i plurivaccinati hanno dovuto ricorrere a terapie diverse da quella già vanamente seguita della inoculazione del vaccino (che evidentemente da questa esperienza si rivela non essere un vaccino ma altro) e quindi a tecniche che avrebbero certamente evitato vaccinazioni di massa.
Queste minime considerazioni mettono dalla stessa parte sia i no vax, sia i vaccinati che si stanno accorgendo che tutto quanto fatto in questi anni (vaccini e chiusure) non hanno di molto migliorato la situazione, e tutti -sempre più arrabbiati- si ritrovano a riconoscere che tutte le previsioni dei tanto dileggiati complottisti sono sempre più vicine ad avverarsi interamente!
Cioè se eravamo preoccupati e terrorizzati per la nostra salute dalle campagne di disinformazione dei media principali adesso sempre più persone cominciano a temere non solo per il proprio stipendio ma anche per la propria integrità fisica e psichica!!
Questo accade se la informazione … disinforma e se anziché riconoscere gli errori si persevera!
CANIO TRIONE