Arresti domiciliari per un ventunenne che aveva tentato di corrompere un infermiere

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Aveva offerto denaro ad un infermiere per
fingere la somministrazione del vaccino anti Covid, ai domiciliari un 21enne
accusato di istigazione alla corruzine. 
Nel corso della serata di venerdì 14, i Carabinieri della Stazione di
Fasano unitamente a quelli della Compagnia di Tirano (SO), hanno eseguito una
ordinanza cautelare della misura coercitiva degli arresti domiciliari, emessa
dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti di un ventunenne indagato
del reato di istigazione alla corruzione finalizzata a indurre un incaricato di
pubblico servizio a compiere un atto contrario ai suoi doveri.

Le indagini sono partite a seguito di una
denuncia presentata ai Carabinieri di Fasano dalla responsabile dell’hub
vaccinale fasanese. Secondo quanto raccontato, l’indagato si sarebbe
presentato, in due occasioni, presso il centro di somministrazione dei vaccini
diretto dalla dottoressa che ha poi sporto denunciacon lo scopo di ottenere
indebitamente il  documento del green
pass rafforzato.

 

Nella prima occasione l’indagato avrebbe
presentato un falso certificato di esenzione vaccinale rilasciato in un’altra
regione per cercare di indurre la struttura sanitaria a validarne i contenuti
anche nella Regione Puglia, mentre nella seconda occasione il medesimo indagato
avrebbe cercato di convincere un infermiere a simulare l’inoculazione del
vaccino in cambio di una somma di denaro.

I successivi accertamenti svolti dai
Carabinieri hanno consentito di raccogliere i necessari “gravi indizi di
colpevolezza”, nonché elementi idonei a dimostrare la sussistenza delle
esigenze cautelari che hanno comportato l’emissione dell’ordinanza. In
particolare, il Gip ha insistito sulle esigenti cautelari convinto che il reato
potesse essere ripetuto e potesse costituire una minaccia per la salute
pubblica.

L’indagato, rintracciato nel comune
valtellinese, sarà sottoposto al previsto interrogatorio di garanzia nel corso
dei prossimi giorni.

Indagini sono poi  in corso in merito alla effettiva
disponibilità del presunto falso certificato ed alle modalità di ottenimento
dello stesso.  La tempestività della
denuncia e delle indagini subito eseguite, ha portato al risultato.

 

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