“L’annullamento da parte del Tar del Lazio della circolare sulla ‘vigilante attesa’ da parte del Ministero della Salute ristabilisce il ruolo della medicina territoriale e la necessità di investire sulle terapie domiciliari precoci. La circolare ministeriale non avrebbe potuto annullare il ruolo deontologico del medico che, di fronte a cure accertate, ha il dovere della prescrizione”. Lo evidenzia in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, ponendo l’accento sul fatto che la vigilante attesa e l’uso del paracetamolo sono stati “i pilastri della strategia di Speranza. La pronuncia dei giudici amministrativi aggiunge per Speranza – è la sua conclusione – un altro buon motivo, qualora non fossero sufficienti gli altri, per dimettersi”.