Non è la trama del fortunato film in cui Terence Hill e
Bud Spencer si fecero conoscere al grande pubblico per la loro bravura di attori
consumati, non è nemmeno la classica battuta tra amici per una scommessa vinta,
piuttosto si tratta di un padre, integralista musulmano, che ha ripudiato la
figlia perché gli nascose la gravidanza. Sono passati ben 12 anni dal quel “peccato” ma quel padre è irremovibile. Tutto scorre
durante la trasmissione condotta dalla bravissima Maria De Filippi che ha cercato
in tutti i modi di smuovere quelle sabbie melmose in cui si è infilata la
figlia peccatrice, ma senza riuscirci. La fede è fede, poche chiacchiere. Tutto qui.
La puntata di “C’è posta per te”
ha continuato con il suo palinsesto. Null’altro. Solo una scia di polemiche
come era ovvio che accadesse. Ovvio, noi siamo cattolici di fede cristiana. Già
la fede, quella per intenderci discriminata e trattata nell’ultimo volume de “L’Opera omnia” in cui l’autore, papa emerito Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, mette
in evidenza la Sua affermazione risoluta: «La fede cristiana non è un’idea, ma
una vita» . E’ cosi sia! Ma davvero noi credenti di fede cristiana
concepiamo la fede come una vita? Siamo così
osservanti dei 10 comandamenti? La vedo difficile, certo
teologicamente non fa una piega ma praticamente ho qualche riserva. A me pare
che la fede la si ritrovi solo quando si è nei guai “Dio aiutami tu!” siamo
cristiani di fede cattolica a tempo, capaci di esaltare
al cielo le preghiere alla Trinità , e dimentichiamo il severo anatema
di Gesù: “scagli la prima pietra chi non ha peccato”. Dunque allora perché la
polemica per un padre integerrimo di fede mussulmana? Io credo più per bigotteria che per fede religiosa.
Questo padre irremovibile che accusa la
figlia di averle mentito, di non essere pura come vorrebbe il Corano , ai
nostri occhi sembra non abbia amore e perdono e la colpa e della sua religione.
Io temo invece che la fede religiosa, intrisa di umana trasformazione, sia stata travisata testimoniando da un lato
il fatto che il Dio dell’Islam è giusto, quindi la sanzione, le 100 frustate, mentre il Dio cattolico sia misericordioso,
quindi il perdono.
E’ così? Il Corano credo non professi la Jihad, la guerra
santa contro gli infedeli, come non credo che sia un semplice manoscritto. Il
Corano racchiude la sua bellezza divina in soli cinque pilastri: La testimonianza di fede(ammettere l’esistenza
di Allah solo e di Maometto, suo profeta), l’esercizio della preghiera
islamica, Salah, la concessione dell’elemosina ai bisognosi, il digiunare
durante il mese di Ramadan e recarsi almeno una volta nella vita terrena in pellegrinaggio a La Mecca, luogo del culto
islamico. Francamente non credo proprio che il Dio musulmano non indichi la via
dell’amore, del perdono, della carità, non credo proprio che non ci sia la via “religiosa”
dell’inclusione verso altre religioni e altri popoli, credo piuttosto che
inopinato indottrinamento religioso sia un modo di esilio concettuale capace di
innalzare muri ideologici il cui scopo è la prevaricazione. La fede, la forza
nella fede, deve essere la strada che tutti dovremmo percorrere per fare in
modo che le religioni di ogni mondo si abbraccino fraternamente così tanto da innalzare
il muro della coscienza umana , quella che opera in terra e che attraverso la misericordia
possa tradursi in fede.
Franco Marella