Tangenti, ospedale Covid: “Difesa società, chiariremo dubbi pm”

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 “Non si colgono rilievi mossi dall’autorità giudiziaria rispetto alla realizzazione di un’opera che resta di grande pregio sia per la qualità ingegneristica sia per la tempistica con cui è stata realizzata”. Lo dichiara all’ANSA il professor Vito Mormando, difensore di Domenico Barozzi, procuratore della società di Altamura Costruzioni Barozzi Spa, indagato per turbativa d’asta e falso nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari sull’ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari.

La sede dell’azienda è stata perquisita dalla Guardia di Finanza e sono stati sottoposti a sequestro computer e documenti. “Si è trattato di una attività che si è svolta in un contesto di ampia collaborazione. Ha riguardato solo ed esclusivamente documenti di carattere ingegneristico e tecnico-contabile relativi all’appalto” ha spiegato l’avvocato Mormando, che ha seguito tutte le fasi della perquisizione. “Siamo assolutamente certi che in tempi ragionevoli potremo chiarire qualsiasi dubbio che gli investigatori possano avere” ha aggiunto il legale. L’indagine della Procura sull’appalto per la realizzazione dell’ospedale Covid riguarda in modo particolare la procedura di affidamento dei lavori al raggruppamento di imprese che fa capo a Barozzi e i costi di realizzazione, stimati inizialmente in circa 9 milioni di euro e poi lievitati a oltre 17 milioni.

L’inchiesta, avviata un anno fa, e che riguarda anche altri appalti della Protezione civile regionale, conta al momento altri otto indagati oltre Barozzi: l’ex capo della Protezione civile Mario Lerario, in carcere per corruzione dal 23 dicembre, il funzionario regionale Antonio Mercurio e sei imprenditori, due dei quali agli arresti domiciliari dal 26 dicembre per le presunte tangenti pagate a Lerario.

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