Il caro energia sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime nel settore agricolo che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini soprattutto in Puglia che è fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal mais fino all’atteso piano proteine per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.
È quanto afferma la Coldiretti Puglia, denunciando quanto sta accadendo in stalle, serre e vivai, trasporti e approvvigionamenti alimentari. Secondo l’associazione in Puglia compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono “a coprire i costi di produzione”.
“Molte imprese agricole – denuncia Coldiretti Puglia– stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali”. Per l’associazione “serve non solo un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola e alimentare ma anche patto etico di filiera che garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territori, con il coinvolgimento delle differenti catene della grande distribuzione organizzata”.