A distanza di sei anni dall’istituzione, il nucleo di Vigilanza ambientale della Regione Puglia è di fatto non operativo: il personale, infatti, non e’ dotato di armi, né di tesserino temporaneo di riconoscimento, ne’ della qualifica e grado.
Gli agenti, solo 54 , non è in possesso di un’uniforme completa e sono privi dei prontuari di intervento. E’ quantoè’ emerso oggi durante l’audizione in V commissione consiliare chiesta dal vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili (M5s). Sono stati ascoltati la dirigente regionale della Sezione vigilanza ambientale, i rappresentanti Csa di Brindisi e Lecce, i rappresentanti di Cgil, Cisl e degli Atc pugliesi.
I sindacati hanno denunciato “il mancato controllo regionale sulla caccia” e hanno evidenziato “la non attuazione di tutto cio’ che e’ previsto dal regolamento regionale. Quando a dicembre del 2015 eravamo scettici sull’approvazione della legge regionale 37 avevamo ragione ad esserlo. Una legge fatta in fretta e furia, che avrebbe dovuto ricollocare agenti della polizia provinciale e, che oggi, a distanza di oltre sei anni, presenta tutta una serie di criticità”, commenta il consigliere regionale di Fdi, Francesco Ventola.
“All’epoca – ricorda – l’obiettivo era aumentare le forze di vigilanza sul territorio, personale regionale che doveva affiancarsi a quello provinciale, ma di fatto tutto questo si doveva realizzare senza avere personale a sufficienza”.