Secondo un’analisi condotta da Coldiretti Puglia sui flussi turistici dalla Russia, saranno più di 106mila i visitatori che non arriveranno in regione a causa della guerra. “Per la Puglia – sottolinea l’associazione – si tratta di una perdita importante anche perché i russi hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa”.
Per Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, è “necessario sostenere il settore turistico”. “Servono – sostiene – misure nazionali e regionali per garantire la sostenibilità economica e occupazionale delle strutture”.
La mancanza di vacanzieri ha ripercussioni, per Coldiretti, sulle spese per alimentazione, alloggio, trasporti, divertimenti e shopping. “Il cibo – spiega – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica“.
Gli arrivi dall’estero sono determinanti anche per gli agriturismi dove gli stranieri – conclude Coldiretti Puglia – rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.