In Puglia, dal grano al pane, il prezzo aumenta fino a 19 volte. È quanto denuncia Coldiretti Puglia, parlando del prezzo medio del pane in Puglia, arrivato a 3,50 euro al chilo, con picchi di 6 euro, mentre le ultime quotazioni del 2 marzo 2022 di un chilo di grano tenero alla borsa merci della Camera di Commercio di Foggia si attestano su 0,315 euro al chilo di grano tenero.
A preoccupare sono le prossime semine con i costi che sono raddoppiati per gli agricoltori, che, spiega Coldiretti Puglia, sono “costretti ad affrontare rincari fino al 115% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”. Ma ad aumentare sono pure i costi per “l’acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Le speculazioni – spiega l’associazione – si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro, fino ai prodotti agricoli, con le quotazioni che dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto. Una speculazione sulla fame che nei paesi più ricchi provoca inflazione ma anche gravi carestie e rivolte nei paesi meno sviluppati”.
“Per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre – afferma la Coldiretti regionale – realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Una necessità – conclude la Coldiretti – per ridurre la dipendenza dall’estero da dove oggi arrivano oltre 6 chicchi di grano su 10 consumati in Italia”.