Il mistero del gas italiano. Miliardi di metri cubi di gas inutilizzati giacenti nel sottosuolo italiano

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Si apprende  dalla trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano, nel servizio intitolato “Guerra all’Ucraina-L’Italia resta senza gas?” – andato in onda due giorni fa, che nel sottosuolo italiano per di più a largo delle coste adriatiche e siciliane, ci sarebbero immensi giacimenti di gas tanto da permettere una produzione annua pari circa al 40/50% del fabbisogno nazionale. Allo stato attuale l’Italia importa dall’estero (Ucraina e Russia in testa) almeno il 94% del fabbisogno. Siamo alle solite.

A far discutere sono tutti quei “pozzi produttivi” ma attualmente “non eroganti“, ovvero piattaforme già installate a largo delle coste italiane che potrebbero fornire 30 miliardi di metri cubi di gas in un anno, circa trenta volte di più di quanto ne estrae attualmente l’Italia. Ci si chiede, dunque, perché i governanti italiani non si stiano attivando per riavviare in grande stile l’estrazione del prezioso gas vista la delicata situazione internazionale che, con la guerra tra Russia ed Ucraina potrebbe facilmente mettere a dura prova i consumatori italiani, già colpiti dall’aumento del prezzo di benzina e diesel. Almeno in parte, oltre alla mancanza di una strategia politica più efficiente, il fenomeno è da attribuire alle forze politiche ambientaliste che hanno spesso contrastato le attività di estrazione:

Attività nobili – quelle degli ambientalisti – che però, adesso, rischiano di coinvolgere l’Italia intera in una nuova crisi energetica. A ribadire il concetto è stato il Presidente del Roca: anche sul sito dell’Associazione Ravennate degli Operatori nell’Off-Shore Petrolifero, infatti, si rinnova l’appello rivolto al Governo italiano per nuove ricerche e la rivisitazioni delle attuali regole riguardanti l’estrazione del gas. L’alternativa potrebbe invece consistere nell’investire milioni di euro per convertire le caratteristiche delle abitazioni degli italiani con impianti fotovoltaici (capaci di garantire il riscaldamento anche senza gas) o anche di investire nell’energia geotermica, altri due elementi potenzialmente utili che però faticano a decollare. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link al filmato diffuso da “Fuori dal Coro”

QUI IL LINK DEL VIDEO

Franco Marella

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