«Gli hub vaccinali non li abbiamo mai chiusi, non abbiamo mai interrotto la campagna vaccinale che, a tutt’oggi, viene effettuata, indipendentemente dall’allargamento della quarta dose alla platea degli ultra 60enni. I mega hub vaccinali servivano ad affrontare le vaccinazioni obbligatorie di tutta la popolazione. Quelli li abbiamo chiusi, perché negli ultimi tempi non andava più nessuno. Per quale motivo dovevamo tenerli aperti?»
Così all’Adnkronos l’assessore alla Sanità della Regione Puglia Rocco Palese che, a proposito della politica della vaccinazione anti Covid, delinea l’organizzazione della regione e i centri diffusi sul territorio a cui rivolgersi anche alla luce della crescita dei dati pandemici .
«Ci sono i Dipartimenti di Prevenzione, tutte le sedi centrali e tutte le sedi periferiche che sono tante», spiega. «Inoltre abbiamo tutti i 45 distretti socio sanitari e i medici di medicina generale: l’accordo stipulato con questi ultimi è a regime. In più nelle grandi città – continua Palese – sono attivi piccoli centri di vaccinazione che finora sono stati aperti, alcuni a orario parziale. Non c’è nessun problema ad ampliare l’orario. Le vaccinazioni le facciamo a sportello, le promuoviamo, sono assolutamente utili. Per noi non cambia assolutamente nulla», assicura.
Insomma i grandi hub avevano una loro logica durante il periodo della vaccinazione obbligatoria. Ora il quadro è cambiato. «Noi siamo in un contesto di raccomandazione della quarta dose-precisa l’assessore- La Regione rafforza questa raccomandazione e ha deciso da tempo, al di là dell’impennata, di agevolare l’utenza, con e senza prenotazione. Le quarte dosi – sottolinea Palese – non le facciamo solamente agli ultra 80enni e ultra 60enni, le abbiamo fatte già ‘a chiamata’ per i pazienti fragili che sono, indipendentemente dall’età, i trapiantati, gli immunodepressi, gli oncologici, chi ha malattie rare e chi ha squilibri metabolici tipo i diabetici con insulina». Il servizio di vaccinazione dei Dipartimenti di prevenzione, dei centri vaccinali, dei medici di base «non è mai stato interrotto».
Quanto ai mega hub vaccinali Palese cita l’esempio di quello della Fiera del Levante a Bari.
«Lo abbiamo chiuso perché negli ultimi tempi si vaccinavano 40 persone al giorno: quelle 40 persone possono andare al centro vaccinale o al Dipartimento di prevenzione. I non autosufficienti si vaccinano o dai medici di base o, su richiesta, dai medici dei 45 distretti socio sanitari».
Sta di fatto che in questi giorni si assiste a un aumento di richieste di vaccini da parte degli utenti. Una crescita che l’assessore conferma.
«Stanno aumentando – evidenzia Palese – perché da un punto di vista mediatico, fino a febbraio ogni giorno, in qualsiasi tv pubblica o privata, nazionale o locale, si parlava per 4 o 5 ore di virus e di vaccini. Poi la guerra in Ucraina ha cancellato tutto, la fine della dichiarazione dello stato di emergenza al 31 marzo di quest’anno ha ulteriormente aggravato la situazione. Infine è arrivato il ‘liberi tutti’. Con la ripresa della pandemia – afferma l’assessore – la gente comincia di nuovo a capire che bisogna vaccinarsi. Le vaccinazioni funzionano, noi riteniamo che siano utilissime, occorre farle. Inoltre raccomandiamo anche la mascherina nei luoghi chiusi e negli assembramenti’, sottolinea. ‘Invitiamo alla prudenza soprattutto nella stagione turistica in cui aumenta molto la popolazione. Purtroppo il virus lo portiamo in giro noi». L’allargamento della dose booster a ultra 60enni? «Non cambia nulla, è una raccomandazione. Se ci sarà necessità di incrementare gli orari lo faremo. Le Regioni sono prontissime».