COME STIAMO A SEGGI?

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Ragazzi, qua casca tutto il firmamento di stelle. E’ una settimana che sto rimuginando questa questione e non riesco a darmi pace. Il problema è che non riesco a comprendere, anche se vi erano delle avvisaglie, come sia possibile che nel prossimo Parlamento si debba fare a meno di menti eccelse e raffinate come Toninelli e la Taverna.

Passi lo snob Fico di nome e cognome Presidente della Camera dei Deputati. Ma il troppo è troppo! Come faremo senza la barbetta di Crimi e la sapiente giustizia di Bonafede, che ha potuto regalare chicche che nelle università di tutto il mondo sono segnate tra le massime di dottrina più apprezzate e popolari. Comiche.

Dico ma siete pazzi? Come faremo a vivere senza i tacchi sulla scrivania da Ministro della Dadone? Chi mai ci consolerà dell’assenza di D’Incà?

Si, lo so. Rimarranno le ex delfine del Cavaliere che, senza armi e poco bagaglio, traslocano dal “ragazzino viziato e cafone” Calenda, come ebbe a definirlo lei, la quaglia saltata a sinistra Carfagna. Con Gelmini al seguito, finalmente si potranno affrancare dalla destra e rimarranno al centro, neutrini, scavando il tunnel alla velocità della luce che era il sogno confessato dell’ex Ministra dell’Istruzione. Calende.

Ma forse non vi rendete conto fino in fondo ragassi. Siam mica qui a smacchiare i rossi alla Bersani. Quelli si aggiungono ai verdi cocomeri ed ai bianchi da colorare di Di Maio ed il piatto indigesto è pronto. Immangiabili.

Consoliamoci in Puglia. La notizia del mancato rinnovo del contratto di lavoro a Casalino aveva sorpreso ma Giuseppi ha in serbo già la soluzione. Contratto a tempo determinato per 5 anni come Deputato M5S. Il Rocco più conosciuto dagli italiani (signore, non quello cui state pensando!) sarà capolista del listino bloccato nella sua regione. Faranno quelli che vogliono rimanere da soli, dopo aver tentato di andare accompagnati ed essere stati respinti per assenza di appeal. Solitari.

Letta? Cerca di mettere d’accordo capra e cavoli, con lui nella parte della capra ovviamente e cavoli a bizzeffe posti anche sotto forma di cespugli vari, pronti a fare carte false per un posticino in Parlamento. Ma la questione è ardua. I sondaggi sono chiari. Non c’è storia. Non tutti gli attuali parlamentari possono essere riconfermati. Oltretutto diminuiscono anche di numero nella prossima legislatura. Per questo la scelta è difficile e ci saranno scontenti in quantità industriali. Roba da non stare sereno.

Ah, già: perfino Renzi rischia! Si piegano i fazzoletti e Letta non crede di avere posto per il nemico fiorentino. E’ già in overbooking. Ma non preoccupatevi, mica è una questione personale. E’ il campanellino andato di traverso.

Ed il centro destra? Superata la botta (di contentezza) per la fuoriuscita di Brunetta, uno che ogni volta che andava in TV faceva calare Forza Italia di un punto percentuale nei sondaggi, i big si sono trovati per capire chi farà il premier e spartirsi i collegi. Forza Italia rimane sulle sue ma inghiotte il rospo. Probabile che faccia macelli dopo se il voto non sarà chiaro. 

Per questo, la questione del patto anti-inciucio rimane sullo sfondo, così come la voglia della Meloni di ribaltare il tavolo ed andare in solitaria, possibilità non del tutto tramontata dopo che era circolato un sondaggio dove veniva chiesto agli elettori se una Lista Meloni Premier avrebbe potuto procurare un diverso schema di gioco per la partita che passerà comunque dal Quirinale.

L’85enne Berlusconi dice che riuscirà nel miracolo: parlare alla gente biascicando che sarà lui il Premier del futuro. Cribbio, prenderà il 20% ha detto. Andranno a votare il 120% degli elettori e ce li porterà lui in elicottero.

A Salvini e Meloni non rimarrà, quindi, che assecondarlo. Loro si caricheranno anche dei centrini, tipo quello di Lupi ma anche Brugnaro, il Sindaco divorziato dal Governatore della Liguria. Toti, invece, cerca di gettare la stampella contro il nemico. Non l’hanno invitato al vertice e non partecipa, per ora, alla spartizione dei collegi. La sensazione è che sarà escluso dalla rosa della squadra e che, anche lui, debba trovare casa a Calenda. O a Renzi cui serve disperatamente qualche prefisso telefonico di Genova.

I mercati e lo spread? Tuttappost. Le formazioni definitive la prossima settimana.

GIANPAOLO SANTORO

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