La Cisl Fns intende «sollecitare, per l”ennesima volta, i vertici dell”amministrazione penitenziaria ad adottare linee di intervento più rigide nei confronti dei detenuti che commettono azioni di grave entità in particolar modo per le aggressioni nei confronti degli operatori penitenziari». L”appello arriva dopo gli ultimi episodi avvenuti nel carcere di Brindisi dove è stata registrata l”aggressione ai danni di un agente due giorni fa mentre la notte scorsa un recluso ha dato fuoco al materasso nella sua cella scatenando il panico. In entrambi i casi pare si tratti di detenuti con problemi di natura psichica.
«Più volte è stata chiesta l”elaborazione di protocolli sanitari più incisivi da utilizzare nei casi che coinvolgono detenuti affetti da problemi psichiatrici, individuando strutture penitenziarie adeguatamente attrezzate, anziché ripiegare negli istituti privi di adeguati servizi psichiatrici, come appare essere la casa circondariale di Brindisi». Il sindacato chiede al ministro della Giustizia, Carlo Nordio «un intervento immediato a tutela della polizia penitenziaria, perché ormai da tempo è abbandonata a se stessa, ce lo ricordano quotidianamente le cronache nazionali e locali».
«Chiediamo l”attenzione del governo», affinché la «gestione dei penitenziari» non sia solo uno slogan elettorale ma un obiettivo serio, da affrontare adeguatamente e programmaticamente – conclude il sindacato – «Auspichiamo l”adozione di interventi incisivi sia sugli standard di sicurezza che sull”adeguamento delle piante organiche, sino ad oggi definite al ribasso».