Una società attiva nel settore dei lavori di meccanica del brindisino avrebbe evaso le tasse tra il 2018 e il 2019 e per questo la guardia di finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca pari a 1,3 milioni di euro, somma che corrisponde al valore delle imposte evase. L’impresa avrebbe omesso il versamento di ritenute per l’anno d’imposta 2018 (per un importo complessivo di 800.457,47 euro) e per l’anno d’imposta 2019 (per un importo complessivo di 538.083,52 euro). Al momento dell’esecuzione del provvedimento cautelare è stato possibile bloccare solo beni del valore di 290mila euro perché l’azienda brindisina, al fine di sottrarsi all’azione dello Stato, avrebbe posto in essere una serie di operazioni finalizzate a canalizzare i propri guadagni su conti correnti accesi all’estero sottoscrivendo un contratto di “Cash pooling” con un’altra società, di fatto collegata alla medesima proprietà, al fine di far transitare ingenti somme di denaro al di fuori dei propri conti corrente già oggetto di sequestro.
All’esito della ricostruzione effettuata e dell’individuazione dei canali valutari utilizzati, tra i quali anche un rapporto finanziario acceso in un istituto di credito ibrido, è stato possibile recuperare ed effettivamente far confluire al Fondo unico di Giustizia le somme ancora dovute all’erario per un totale di 1.042.165,62 euro raggiungendo così il pieno soddisfacimento del decreto di sequestro emesso.