Fa caldo! Da morire! Ma questa non è una notizia! Cionondimeno campeggia in prima pagina su ogni testata. Ricordiamo da sempre estati torride e i nostri genitori cercare refrigerio nei modi più diversi! Secoli fa non si misurava la temperatura così spesso come oggi e alle volte non lo si faceva affatto! faceva caldo e basta… si attendeva che passasse.
Adesso si asserisce che questa è l’estate o il mese “più caldo di sempre” senza che vi siano statistiche credibili e comparabili alle attuali anche del recente passato. Così come la siccità qualche mese fa era ritenuta la più prolungata di sempre, mentre le piogge successive le più copiose ecc. ecc. si vorrebbe forse che piova e faccia caldo come, quando e quanto vorremmo?
Certo è che tanta attenzione che riempie i giornali non serve a farci sapere che fa caldo ma che quel fastidioso sudore che ci perseguita da mane a sera è dato dall’”attività umana” rinforzata dall’uso della tecnologia. Cioè mentre si insiste nello sviluppo scriteriato e ormai fideistico delle tecnologie, si asserisce e si persuade la popolazione che stiamo modificando il clima proprio con l’uso delle tecniche. La colpa -ci fanno pensare- è la nostra e molti ci credono al punto da dedicare ogni propria energia ad assolversi da questo senso di colpa.
Per contrastare questo fenomeno del surriscaldamento planetario si ricorre ad altre tecniche che asseriscono essere più “pulite”. Beninteso, non tutti gli scienziati concordano con questa idea delle modifiche del clima e della loro dipendenza dall’opera dell’uomo ma la vulgata oggi è forzatamente spinta con statistiche farlocche ad asserire che i colpevoli siamo noi.
Certo, le tecnologie sono un peso per l’ambiente e quindi vanno fermate: l’amianto come le plastiche non dovevano essere impiegate affatto; come anche la digitalizzazione e l’energia fossile ed elettrica andavano utilizzate con più attenzione; l’ambiente andrebbe conservato e rispettato e non sfruttato come risorsa senza costi!!!!
Ma i nostri governanti non sono altro che espressioni istituzionali degli interessi delle megacorporation che senza il loro appoggio politico avrebbero chiuso! Questo significa che le Istituzioni che sono e devono essere un potere terzo rispetto agli interessi contrapposti non esistono più! Le sinistre come anche gli altri non ambiscono ad altro che compiacere a chi detiene o, meglio, fa credere di detenere il potere economico. Così il vero interesse delle popolazioni non lo si persegue né lo si conosce! E quindi siamo ridotti in braghe di tela!
Abbiamo ormai imparato che queste campagne di formazione di una convinzione diffusa -e cioè di vera disinformazione- prelude a qualcosa di inconfessabile che presto ci verrà imposta. L’opinione pubblica che ormai è l’unico possibile limite all’azione dei potenti viene plasmata e creata a seconda degli interessi dominanti che controllano le Istituzioni.
Così è e sarà se non ci svegliamo! Peraltro questo è un periodo in cui i giornalisti costano poco e quindi con poco si raggiunge l’obiettivo. Quale? Lo sapremo presto, a nostre spese!
CANIO TRIONE