Nel brindisino si indaga per presunta associazione per delinquere finalizzata a favorire l’illecito ingresso e l’indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari sei persone. Stando a quanto si apprende, si tratta di una donna residente a Napoli e due a Brindisi, oltre a tre soggetti stranieri non ancora identificati: tutti finiti sotto la lente della Direzione distrettuale antimafia. Le procure interessate sono Lecce e Napoli, mentre le indagini sul campo sono state affidate agli agenti della locali questure. Nella giornata di dello scorso giovedì, gli agenti di Polizia della Squadra Mobile hanno infatti perquisito le abitazioni delle due signore. Appartamenti indicati come sede legale di due agenzie specializzate: lì, i poliziotti hanno trovato e sequestrato documenti, pc e smartphone. Effettuate perquisizioni anche in una agenzia della Campania.
Immigrazione clandestina, l’accusa
Secondo l’accusa, come sempre tutta da dimostrare, gli indagati, in associazione tra loro e attraverso il tramite di agenzie non interconnesse, avrebbero messo in piedi un sistema capace, dal 2017 a oggi, di favorire l’ingresso di oltre un migliaio di clandestini brasiliani. Nell’inchiesta sono coinvolti anche tre stranieri residenti, neanche a dirlo, proprio in Brasile. A carico degli indagati, che restano a piede libero, non sono state messe misure cautelari.
Che si sia trattata di una genuina “saudade” del paese di origine, piuttosto che di altro è ancora presto per dirlo. L’inchiesta è comunque nelle sue fasi iniziali: le donne titolari delle agenzie sospette, due con sede nel capoluogo messapico, rivendicano la liceità dell’attività e quindi delle pratiche. (Fonte: Antennasud)