“Testimoni di legalità” è la proposta della consigliera Ciliento condivisa dal presidente della Commissione di studio e di inchiesta sul fenomeno della legalità, Renato Perrini.
«Sono tanti i nomi da ricordare – ha sottolineato Perrini – insieme a quelli di magistrati, forze dell’ordine e rappresentanti delle istituzioni, persone che hanno lottato per affermare il diritto a vivere nella legalità e nella serenità familiare, svolgendo il proprio ruolo nella società. Uomini semplici ma coraggiosi»
E su questi uomini e donne vuole focalizzare l’attenzione la proposta della Ciliento. Raccontare le storie ricordando i volti, perché il loro sacrificio possa essere di esempio. Tutto questo nelle scuole, fra gli studenti, per diffondere la voce della legalità.
A presentare i due avvisi della Regione Puglia “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie” e “Dal bene confiscato al bene utilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”, la dirigente della Sezione sicurezza del cittadino Antonietta Margiotta.
Attraverso l’Avviso pubblico Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie, la Regione Puglia intende selezionare di interventi finalizzati a promuovere azioni di antimafia sociale attraverso la selezione di progetti che promuovano attività di animazione sociale e partecipazione collettiva di ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità, connessi al recupero funzionale e al riuso dei vecchi immobili, compresi i beni mobili confiscati alle mafie.
Il presidente Perrini ha comunicato alla Commissione che intende muoversi per realizzare all’interno del Consiglio regionale un festival sulla legalità, coinvolgendo le istituzioni scolastiche e gli studenti.
«Le mafie proliferano dove c’è sfruttamento, assenza delle istituzioni, degrado e abbandono e inquinano le relazioni sociali, contribuendo ad alimentare l’economia criminale come sistema di un welfare parallelo a quello legale” ha detto il presidente Perrini – Occorre diffondere una cultura fondata su legalità e giustizia sociale, come azione capace di contrapporsi alla cultura della violenza, della sopraffazione e del ricatto».
Il secondo bando punta a promuovere una pedagogia della corresponsabilità per educare ed educarsi alla bellezza di un territorio libero dalle mafie. Strettamente efficace per il perseguimento degli obiettivi del suddetto bando, è la promozione di azioni volte a rafforzare il “senso di comunità” e la “percezione del sé”, come cittadini attivi, legando il tema della legalità con quello della memoria e dell’impegno. (foto Affari Italiani)