Sanità cercasi

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Definirla malata cronica, non renderebbe l’idea, ma aiuterebbe a comprendere la eterna inefficienza di un Servizio Sanitario Nazionale che impegna buona parte dei nostri contributi senza offrire una dignitosa assistenza. Anzi!  

Secondo l’indice di percezione della corruzione di Trasparency   internazional  il nostro Paese occupa il quarantaduesimo posto su centoottanta nazioni, migliorando di una posizione rispetto allo scorso anno. In Europa è il Paese più corrotto. Gli ospedali incompiuti sono in crescita, le apparecchiature acquistate e spostate  negli scantinati anche, i pazienti in coda nelle eterne liste di attesa pure.

Mentre continua a mancare il personale sanitario e sono numerose  le assunzioni di operatori stranieri, che non parlano la nostra lingua e vengono pagati tantissimo. Qualcuno direbbe dov’è la notizia, ma anche dovrebbe chiedersi perché non viene posto rimedio a questa carenza? Chi dovrebbe farlo è costretto a confrontarsi non solo con il problema reale, ma anche con le difficoltà che vengono create ad arte dal sottobosco che la politica di ogni tipo e di ogni colore ha collocato nei posti di comando sanitari nazionali e regionali. Una organizzazione così minuziosa e radicata, in grado di  modificare il numero dei decessi che vengono raccolti per ufficializzare calcoli statistici  inesatti, relazioni non veritiere,  studi di metanalisi compromessi.

I ventuno Servizi Sanitari Nazionali, sono delle strutture mangiasoldi che hanno smesso di esercitare una funzione pubblica, acquisendo sempre più caratteristiche di poteri locali, lottizzati da cordate di delinquenti e avventurieri. In Puglia è alto il numero di dirigenti  con procedimenti giudiziari in corso. Intanto langue  il  debito pubblico di sette regioni centro meridionali, tutte sottoposte a piani di rientro dal disavanzo sanitario. La Puglia è una di queste. Debiti aumentati di consistenza dopo gli ulteriori sprechi registrati per la Pandemia e le cattedrali ospedaliere costruite e poi abbandonate alla incuria.

Dove sono andati a finire i controllori della spesa pubblica? Dove sono gli operatori della giustizia che consentono ancora ai numerosi satrapi locali di dilapidare somme enormi di denaro pubblico, mentre la popolazione non riesce ad eseguire un semplice esame diagnostico? Perché gli accessi ai nostri ospedali sono presidiati da forze dell’ordine, tanto da sembrare presidi militari e non viene invece reso più agevole l’utilizzo  dei servizi pubblici, sempre più distanti e più irraggiungibili da parte della utenza? Perché i medici territoriali sono stati espropriati del compito  di stabilire il ricovero per i pazienti,  costretti a doversi sottoporre a lunghe attese presso i vari  pronto soccorsi? Se i medici territoriali sono stati responsabilizzati per somministrare un  così detto vaccino ai loro pazienti, perché non possono essere in grado   di deciderne un eventuale ricovero ospedaliero ?

 

 

UGO LOMBARDI


(foto: ilgiornaledibrescia)

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