Ospedale Monopoli-Fasano, Picaro: “Perché un asilo nido per i figli dei dipendenti della nuova struttura?”

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«Che tipo di valutazioni sono state eseguite da Asl Bari per ritenere la realizzazione dell’asilo nido per i dipendenti dell’Ospedale Monopoli-Fasano non più un’opera necessaria?”. A chiederlo attraverso una interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore Palese è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, che chiede inoltre: “se si ritiene di dover rimodulare l’accordo transattivo intercorso tra Asl Bari e la ditta appaltatrice We Build, completando la realizzazione dell’asilo nido per i dipendenti della struttura sanitaria e, in ipotesi negativa, se si intende fornire in alternativa all’asilo nido aziendale nuovi servizi di welfare ai dipendenti della struttura sanitaria.

Per la realizzazione del nuovo Ospedale Monopoli-Fasano – spiega Picaro – sono stati occupati 82 mila metri quadrati di cui 75 mila di superficie ospedaliera. Complessivamente il progetto presentato è di un ospedale “orizzontale” composto di piano seminterrato, piano terra, primo piano e secondo piano. Nello specifico, sarà un ospedale composto da 6 corpi separati collegati tra loro in cui saranno presenti un’area commerciale, un asilo nido e una palestra. Purtroppo – prosegue Picaro – il termine iniziale e quello prorogato di fine lavori non sono stati rispettati e ciò ha determinato l’obbligo per Asl Bari di applicare le penali da ritardo di cantiere alla ditta appaltatrice We Build, da applicare in decurtazione dello stato di avanzamento ed ammontavano a 3,5 milioni di euro.

Secondo quanto emerso da testate giornalistiche, tra Asl Bari e la Ditta appaltatrice We Build è stato raggiunto un accordo transattivo che presuppone l’eliminazione dell’opera dell’asilo nido interno per i dipendenti della struttura sanitaria. In cambio la ditta rinuncia alle spese aggiuntive pari a 32 milioni di euro, a condizione che Asl Bari rinunci ad applicare le penali da ritardo cantiere. Tale accordo è stato raggiunto sul presupposto che la realizzazione dell’asilo nido per i dipendenti non sia un’opera essenziale. Cosa che ritengo inaccettabile considerato che, oggi, garantire condizioni di lavoro ottimali dovrebbe essere un fatto imprescindibile e non un inutile orpello» – conclude Picaro.

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