«Il Governo ha respinto oggi alla Camera tutti gli ordini del giorno presentati dal M5S al decreto Sud, uno per ciascuna Regione, che chiedevano di riconsiderare la decisione di realizzare nuovi Centri per la Permanenza e i Rimpatri (CPR) dei migranti in tutte le regioni e di raddoppiare la capienza di quelli esistenti. La bocciatura riguarda anche l’Odg presentato per la regione Puglia a prima firma del coordinatore regionale del M5S Leonardo Donno. Una scelta che giudichiamo inutile e anzi dannosa da molti punti di vista, che conferma l’incapacità del governo di gestire il dossier immigrazione». Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.
«Questa operazione – continua Galante – trasformerebbe il territorio nazionale in un gigantesco hot spot di trattenimento a lungo termine di migranti, facendo dell’Italia proprio quel quel campo profughi d’Europa che Meloni diceva di voler scongiurare. La teoria del governo in base alla quale l’incremento dei Cpr, necessario alla luce dell’allungamento a un anno e mezzo del trattenimento di migranti, consentirebbe un incremento dei rimpatri è smentita dai fatti: anche in passato, in costanza della vigenza di un trattenimento pari a diciotto mesi, il numero dei rimpatriati è rimasto costante, pari al 50 per cento dei migranti trattenuti. Si pone anche un serio problema di sicurezza: i sindacati di Polizia hanno prefigurato il rischio di ‘bombe sociali’ e chiarito che occorrono almeno cento agenti al giorno, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri e militari, per ciascuna struttura, sguarnendo di conseguenza gli uffici sui territori, non essendo stato previsto un piano di assunzioni ad hoc. Il provvedimento, peraltro, non prevede alcuna misura di prevenzione e sicurezza né strumenti che possano garantire la convivenza civile, all’interno e all’esterno dei CPR, né l’incremento delle attività ispettive, di controllo e monitoraggio sulla gestione dei centri.
Tutto questo, a dimostrazione della democraticità di questo governo che parla tanto di autonomia, in deroga alle disposizioni normative e amministrative delle regioni, delle province autonome o degli enti locali: sì perché tutta questa operazione viene militarizzata a scopi di sicurezza nazionale, con l’effetto di estromettere totalmente la concertazione con regioni ed enti locali. Il governo decide di tirare dritto e di non mollare sui CPR? Non lo faremo nemmeno noi: il M5S continuerà a battersi contro questa follia sia a livello nazionale che sui territori: il governo Meloni la deve smettere di fare propaganda sulla pelle dei cittadini».